E’ il 2 ottobre 2021, una folla di persone fuggite dai centri di detenzione libici si riversa in strada, protestando a gran voce di fronte alla sede dell’UNHCR di Tripoli. Passano giorni, settimane, e la voce di queste persone si amplifica, raggiungendo anche le sponde dall’altra parte del Mediterraneo, anche il Papa decide di parlare in videochiamata con loro. Perché protestano? Chiedono dignità, chiedono che si rispettino i loro diritti di esseri umani, chiedono che i paesi europei li ascoltino. Il 10 gennaio le milizie libiche sgomberano il presidio, rinchiudono la maggior parte di queste persone di nuovo nei centri di detenzione, e inizia la caccia all’uomo per identificare chi aveva fomentato la protesta, chi si era fatto portavoce.
David Oliver Yambio, uno di coloro che si erano esposti maggiormente, dopo mesi di silenzio, riesce ad arrivare in Italia questa estate. Ora è al sicuro, ma ha un obiettivo: continuare a fare risuonare la voce dei suoi fratelli che anche in questo istante vivono in condizioni disumane. Per questo ha voluto raccontare anche a voi la sua vicenda, buon ascolto!!