Come negli ultimi almeno trent’anni della sua vita, dopo aver fatto colazione, il mio amico F.F. si recava in Piazza Grande per aspettare la manifestazione che festeggiava la liberazione dal fascismo. Come tutti i modenesi degli ultimi mille anni, nell’attesa delle celebrazioni ufficiali (discorso del sindaco), si era seduto sul gradino laterale del Duomo e era bello contento, così dice, come il personaggio del manifesto dell’ANPI che si godeva il cielo pulitissimo della mattina, quand’ecco che arrivano due vigili urbani in uniforme da festa che gli intimano di alzarsi subito in quanto il fatto che lui fosse seduto lì sul gradino ad aspettare la manifestazione degradava un sito UNESCO. Gli hanno proprio detto: “Lei sa che è seduto su un sito UNESCO?”. F.F., di formazione architetto, mentendo ha risposto che non sapeva che quel gradino fosse un sito UNESCO ma sapeva che la gente da circa mille anni ci si sedeva sopra (e che gli sembrava di non fare nulla di male). I vigili gli hanno detto che o si alzava immediatamente dal gradino o gli davano una multa abbastanza cospicua per deturpamento di sito UNESCO. A quel punto F.F., invece di aspettare che altra gente arrivasse per applaudire tutti insieme resistenza e partigiani, ha pensato che augurava buona libertà a tutti, ma lui se ne andava a casa e che per la prima volta il 25 aprile si sarebbe svolto senza di lui. Ma visto che la luce era particolarmente bella e a casa in quel momento non lo aspettava nessuno, cambiava poi idea e si dirigeva verso i Giardini Pubblici (adesso da circa vent’anni Giardini Ducali). Visto che il centro di Modena è piccolissimo, in un attimo raggiungeva i Giardini Pubblici, trovava una panchina libera e ritornava a contemplare la luce pulita della giornata su questa bella panchina, con un umore che pian piano si stava ristabilendo, quando inizia a passargli davanti l’automobile delle guardie zoologiche che andavano alla ricerca di gente malvagia che approfitta della mancanza di controlli per liberare di nascosto per sette minuti e mezzo il cagnetto, compiendo un atto chiaramente illegale. Al quinto passaggio F.F. fermava la macchina delle guardie zoologiche per chiedere se dovevano continuare a ripassare nei piccoli vialetti ghiaiati dei Giardini Pubblici in automobile o, per esempio, non potevano cercare questi autori di atti illegali a piedi invece che in macchina. Polemizzavano, poi le guardie ripartivano in macchina e invece F.F. si incamminava per festeggiarsi la Liberazione da solo, a spasso per la periferia dove non c’è un cazzo di UNESCO, passano poche guardie zoologiche e si respira meglio. Buon 25 aprile e buona libertà a tutti.