Parlare è difficile

Lettura di un minuto
Inizia

Questo bellissimo libro illustrato racconta di un ragazzino balbuziente. Per lui parlare è difficile, ne prova vergogna e vorrebbe rimanere sempre silenzioso. In un mondo circondato di suoni e parole, si sente incompreso. Il mondo gli richiede di parlare come fanno tutti e questo gli causa sofferenza; suo padre invece non ha questa pretesa, non lo disturba il silenzio, lo capisce e lo aiuta a capirsi.

Il complesso groviglio di stati d’animo del ragazzo sono resi in modo poetico e affascinante, anche grazie alle immagini: poche parole che derivano in modo evidente da un’esperienza vissuta direttamente dall’autore.

Un testo che consiglio per la profondità delle riflessioni, che ci portano a immedesimarci in una situazione non poi così lontana da tutti noi: quando ci sentiamo inadeguati nell’esprimere emozioni o concetti che abbiamo nel cuore e nella testa con le parole adatte; o ancora di più quando siamo chiamati a parlare una lingua che non è la nostra, o quando dobbiamo scrivere.

Un libro che può essere apprezzato da chiunque si senta non compreso, diverso dalla maggioranza, in grado comunque di pensare liberamente nonostante quello che il mondo possa pensare di lui.


Recensione a cura di Chiara Taparelli

Jordan Scott – Sydney Smith, Io parlo come un fiume, orecchio acerbo, Roma, 2021. Il libro è presente nella biblioteca della Scuola Frisoun dove è possibile consultarlo o prenderlo in prestito.

Touki Bouki

Articolo scelto dalla redazione.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Da non perdere

Sempre dritto

Una storia di lavoro e di amicizia

Amica e collega

Hakeem Omotoyosi nel ricordo di Patrizia Salmi.

Per Hakeem

Con queste parole i maestri della Scuola Frisoun hanno ricordato

Eliseo Zoboli nei ricordi di Geppe Bertoni

Grandissimo raccontatore di storie della civiltà contadina nonantolana, avevamo sentito

La tirannia del normale

Con "Il gabinetto del dottor Monari" inauguriamo una nuova rubrica