Possiamo dire che quando ero in Marocco ero mezzo in prigione e mezzo libero perché giocavo spesso con il telefono e mia madre mi diceva sempre: “Perché non esci così fai delle amicizie e prendi un po’ d’aria?” A me non importava. Però quando ho iniziato a fare ripetizioni con la mia maestra, lei si portava dietro suo figlio e siamo diventati molto amici. Poi ci hanno preso i telefoni perché giocavamo troppo, così da quel momento ho iniziato a uscire con i miei amici tutto il giorno. E una volta sono entrato e mia madre mi ha sgridato perché era troppo tardi.
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