Avevo quattro anni ed eravamo venuti in vacanza in Italia dalla nonna. Fuori però c’era cosi caldo che non avevo voglia di uscire. Allora la nonna ha detto a me e mia sorella che facevano un film in televisione, ci ha sistemate su due sedie nel salotto e ha acceso la tivù. In realtà era un cartone animato, ed era già cominciato. Sono rimasta a guardarlo con occhi stupiti, chiedendomi se la mia bambola, a differenza mia, ci stava capendo qualcosa… Non che non mi piacesse. Mi piacevano i verdi boschi e quel grande castello e la tizia con le foglie nei capelli che andava a cavallo. Ovviamente mi piaceva anche il cavallo. Solo che era tutta una confusione di capelli ricci e rossi, orsi, castelli e paesaggi bellissimi. A volte da piccolo ci sono cose che non capisci però ti piacciono lo stesso. Qualche tempo dopo il papà e la mamma hanno comprato il dvd e Ribelle è diventato uno dei miei cartoni preferiti.
È ambientato nella Scozia del 1100. Parla di Merida, una ragazza dai capelli ricci, rosso fuoco e con un carattere dello stesso colore dei suoi capelli. Quando i suoi genitori (la madre specialmente) decidono di farla sposare, lei non ne vuole sapere, scappa e chiede a una strega di farle una pozione magica. Merida fa mangiare alla madre la torta incantata che la strega le ha preparato e inaspettatamente la mamma si trasforma in un orso. Ribelle è un film di animazione fantastico che ha una musica bellissima, dei paesaggi spettacolari ed è curato nei minimi dettagli.
Nel dvd c’erano anche dei “retro scena”: in alcuni spiegavano dei dettagli tecnici (ad esempio come avevano ottenuto un certo colore) ed erano interessanti; ma quelli che mi sono piaciuti di più erano quelli che facevano vedere il viaggio in Scozia che avevano fatto alcuni collaboratori per informarsi di più sull’ambiente che dovevano ricreare nel film. Facevano vedere per esempio i boschi a cui si sono inspirati per molte delle scene, in cui il muschio cresceva così fitto che alcune parti del terreno sembravano dei cuscinetti verdi: mi hanno fatto venire voglia di andare in Scozia. In un altro retro scena spiegavano i fatti storici e i miti citati, e alcune parole in gaelico e il loro significato, così mi sono incuriosita e ho cominciato una ricerca sulla storia della Scozia all’arrivo dei vichinghi nell’ottavo secolo dC, sui miti gaelici, sulla lingua gaelica.
Quando, nel 2019, ho visto una banda di cornamuse scozzesi suonare a Nonantola per la festa della musica, la prima cosa a cui ho pensato, ovviamente, è stata Ribelle. Mi piaceva la maestosità dello strumento, il suono, i brani, ma la cosa che mi illuminava di più era il pensiero delle cornamuse nel cartone animato. Lo strumento che vedevo suonato davanti ai miei occhi era lo stesso del cartone, e non di un cartone ma di quel cartone, quello, nelle mie preferenze, alla pari con il Re Leone e forse anche di più! Per questo ho spinto i miei genitori a vedere se c’era un insegnante nella banda, anche se pensavano che fosse poco probabile. Ma per fortuna c’era! Un’insegnante che una volta al mese faceva lezione proprio alle Officine Musicali di Nonantola. Così, quel settembre ho iniziato a fare lezione con Chiara Temporin.
Sono passati cinque anni. Adesso sono anche io un membro della “Heart of Italy Pipe Band” insieme a mio fratello e i miei genitori che ho coinvolto nel gruppo e che suonano le percussioni. A luglio siamo andati in Scozia e ho trovato il muschio in cui la mano affonda. A Glasgow ho fatto quattro giorni di campo estivo musicale al “National Piping Center”. Questa passione per la Scozia non mi è passata, così come la mia passione per Ribelle e per la cornamusa scozzese.