La cometa Hebel

Un capolavoro sconosciuto
26 Giugno 2024
Anonimo, Incisione di Flammarion 1888

Genitori, nonni, maestri elementari, insegnanti di italiano L2 e altri suscitatori più o meno consapevoli di interessi: se già non lo possedete, procuratevi una copia del Tesoretto dell’Amico di casa renano, riedito da Quodlibet nel 2019. Il titolo può risultare bislacco e complicato, ma contiene un capolavoro della letteratura romantica in lingua tedesca.

Certo, per suscitare interessi bisogna essere interessati, quindi, prima di sottoporre ai vostri bambini, nipoti o alunni stranieri qualcuno dei 128 brevi testi di cui è composto il Tesoretto, verificate che susciti prima di tutto il vostro di interesse.

Abbiamo citato altre volte e lo faremo ancora, più approfonditamente, una delle principali fonti di ispirazione di Touki Bouki. Qui basti dire che L’Amico di casa renano è il titolo che Johann Peter Hebel (1760-1823), insegnante e pastore protestante, diede all’almanacco del Granducato del Baden, stato tedesco nell’estremo sud-ovest della Germania, quando nel 1807 l’autorità religiosa locale gliene affidò la direzione. Almanacco che Hebel rese popolarissimo non solo nel Granducato, dove veniva prodotto, ma in gran parte dei territori di lingua tedesca. Già dopo i primi numeri della sua direzione, le 20mila copie di tiratura, i cui proventi contribuivano a finanziare le istituzioni scolastiche luterane, dovettero essere portate a 50mila.

Che cos’erano gli almanacchi, i calendari e i lunari? Se qualcuno ha presente il termine di paragone, potremmo dire che assomigliavano al Calendario di Frate Indovino, ma con scopi autenticamente pedagogici. Pubblicazioni periodiche che, tra le altre cose, contenevano previsioni del tempo, indicazioni per la semina, l’elenco delle sagre, delle fiere e dei mercati, informazioni sui servizi postali e il loro costi, l’“omino dei salassi” (una figura umana su cui erano indicati i vari punti del sistema sanguigno dai quali, a seconda del malessere provato, effettuare prelievi terapeutici di sangue), eccetera eccetera.

Il cambiamento principale che Hebel porta durante la direzione dell’almanacco è nella parte narrativa: con uno stile inconfondibile che mescola semplicità di scrittura e profondità di cultura, poesia e ironia, moralismo e bonarietà, elevazione spirituale e pura gioia del raccontare, riesce a parlare a tutti, uomini e donne, ricchi e poveri, intellettuali e gente del popolo.

Visto il successo di vendite, nel 1811 l’editore dell’almanacco lo sollecita a selezionare un’antologia dei testi più belli usciti su L’amico di casa: “il tesoretto”, appunto. Hebel ne seleziona 128, sui più disparati argomenti: fatti di cronaca, leggende popolari, esercizi di calcolo, fatti inspiegabili (per esempio, un elenco di piogge di varia natura: di rane, di sangue, di pietre, di cappelli), eventi storici straordinari (come la toccante descrizione dell’esplosione di una nave carica di 18 tonnellate di polvere da sparo che, ormeggiata nel porto di Leida, fece saltare per aria mezza città e uccise decine di persone), descrizioni del regno animale, fatti soprannaturali, eccetera eccetera. Di questa varietà di interessi e dello stile semplice con cui li esprimeva, W. G. Sebald scrisse: “Nel mondo retto e creato da questo narratore le cose stanno tutte l’una accanto all’altra con gli stessi diritti.”

Goethe, Tolstoj, Walser, Benjamin, Brecht, Canetti, Böll, Heidegger sono alcuni dei suoi più famosi ammiratori. Pare che del bellissimo racconto che chiude il Tesoretto, dal titolo Ricongiungimento insperato, che abbiamo usato varie volte anche alla Scuola Frisoun, Kafka abbia detto: “la storia più meravigliosa che esista”.

Per sapere qualcosa in più su Hebel e il suo Tesoretto, abbiamo a disposizione la bella postfazione di Alberto Guareschi al volume di Quodlibet, scritta nel 1988 per la precedente edizione di Guanda, e un ritratto appassionato che W. G. Sebald affianca a quelli di Godfried Keller, Robert Walser e altri nel suo Soggiorno in una casa di campagna (Adelphi 2012).

Tra le pagine più belle del Tesoretto, quelle che Hebel dedica all’universo e a ciò che contiene: il Sole, la Luna, la Terra, le comete, i pianeti e, nel brano che abbiamo pubblicato QUI, le stelle fisse. Pagine scritte con un’immediatezza e una semplicità disarmanti che hanno il potere di far intuire, anche a chi non ha nessuna nozione astronomica, l’immensità dell’universo e, forse non intenzionalmente, la relatività delle nostre certezze consolidate e dei nostri valori più profondi.

Luigi Monti

È socio fondatore dell'associazione Giunchiglia-11 Aps, insegna italiano alla Scuola Frisoun di Nonantola, è redattore di "Touki Bouki" e della rivista "Gli asini".

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