Illustrazione di Luca Dalisi

Polvere di stelle

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Alla Scuola Frisoun con il gruppo dei più giovani abbiamo dedicato alcune lezioni al tema delle stelle e dei corpi celesti, raccontando la scienza a partire dal mito. Dal mito di Perseo, che abbiamo illustrato con le tempere (se vuolete dare un’occhiata cliccate QUI) ci siamo collegati alle costellazioni che lo riguardano, vale a dire la costellazione di Perseo, Cassiopea, Cefeo e Andromeda, che gli antichi decisero di collocare nella stessa regione del cielo. Questo mito ci ha permesso di esplorare alcuni fenomeni dell’universo come la nascita e la morte delle stelle, con una prospettiva più scientifica: Andrea Barbieri, un giovane volontario della scuola, ci ha aiutato ad entrare nel linguaggio dell’astrofisica con la sperimentazione pratica della costruzione di uno spettroscopio.

Ancora siamo ripartiti da un mito, il ciclo cretese di Teseo e il Minotauro, con la storia della leggendaria Corona di Arianna, che ha dato il nome alla costellazione della Corona Boreale. In particolare abbiamo raccontato questo mito attraverso la tecnica dello story-game, per cui sono stati i ragazzi a scegliere le piste del racconto andando a scovare tradizioni del mito più o meno conosciute; questo mito ci ha permesso di ragionare sul fatto che anche l’epica, come genere narrativo, si comporta un po’ come una costellazione, dove convivono tradizioni differenti, versioni che a volte prendono strade molto diverse da quella originaria. Inoltre, sempre usando la metafora delle stelle, che nascono e muoiono, abbiamo discusso su come un mito come quello di Teseo e Arianna può sopravvivere nell’arte e nella letteratura fino ad oggi: da Dante Alighieri alla pittura romantica, alla musica contemporanea.

Alla fine, abbiamo concluso questa prima parte del nostro viaggio interstellare con una visita al Civico Planetario “Francesco Martino” di Modena, dove abbiamo potuto osservare la proiezione di un cielo “ideale”, senza luci disturbanti, e lì abbiamo ritrovato le costellazioni delle quali avevamo letto il mito.

Un tempo, anche recente, osservare il cielo e vivere il mistero della notte ha ispirato la fantasia e ha scavato nella profondità dell’uomo, ha fatto nascere interrogativi importanti: senza le stelle forse l’uomo si sentirebbe ancora più invincibile. Ora i nostri occhi sono abbagliati dalla luce del vivere un mondo dove domina la tecnica, e non riusciamo più a vedere con nitidezza le stelle. Non riuscire più a contemplare il cielo è uno dei sintomi di un mondo che perde sempre di più il contatto con la sua storia e la sua natura. Allora uscire dalla città e provare a isolarsi in montagna sotto un cielo tempestato di stelle non è solo un rimedio contro lo stress quotidiano, ma anche una riscoperta di noi stessi e di quell’infinito di cui facciamo parte che va aldilà dei nostri corpi; e cercando tra le costellazioni degli eroi greci forse troveremo anche un riflesso della nostra origine.

I corsivi che troverete sparsi per il sito e sulle pagine di Touki Bouki sono riflessioni, suggestioni, impressioni dei ragazzi più giovani della Scuola Frisoun nate da questo breve percorso tra l’astronomia, i miti e la scienza. Una spruzzata di polvere di stelle.

Giorgia Ansaloni

Giorgia Ansaloni, di Nonantola, nata nel 1999, laureata in lettere classiche a Bologna. È iscritta alla magistrale in filologia classica, ma da molti anni ormai è anche maestra della Scuola Frisoun. Con un lungo percorso scout alle spalle, oltre a studiare manoscritti, le piace camminare in montagna, la compagnia, la musica e vedere posti nuovi.

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