Fakhri El Ghezal

22 Dicembre 2024
Foto di Fakhri El Ghezal

Le fotografie che accompagnano il numero speciale di Touki Bouki sulla Tunisia non sono decorative o esornative, non illustrano il testo. Prese nel loro insieme costituiscono due contributi all’inchiesta, in mezzo agli altri . Due contributi scritti con la luce, invece che con le parole. Il primo è firmato da Fakhri El Ghezal, fotografo e regista tunisino, nato a Akouda nel 1981. Le foto che ci ha permesso di pubblicare sono state scattate a Redeyef durante alcune residenze artistiche, tra il 2012 e il 2016.

Redeyef, nel governatorato Gafsa, è una piccola città dell’entroterra semidesertico tunisino vicino al confine con l’Alegeria. Nonostante i suoi importanti giacimenti di fosfato, tra i più grandi al mondo, è una delle città più marginali e povere della Tunisia. Chi non è minatore molto facilmente è disoccupato. Tutto l’arco di sviluppo della città e le dinamiche migratorie che l’hanno interessato sono strettamente intrecciati alle vicende dell’industria estrattiva, all’importanza e poi al declino di questa attività per l’economia tunisina. Una politica di rapina ha caratterizzato il destino di Redeyef, governata dallo Stato, sia coloniale che postcoloniale, come una zona sacrificata allo sviluppo. La forte tradizione sindacale, oltre ad averla resa una delle città che maggiormente ha contribuito alla lotta anticoloniale, ha alimentato movimenti di rivolta che, a partire dal 2008, hanno anticipato di qualche anno le cosiddette primavere arabe.

Un collettivo di nome Siwa. Laboratorio artistico dei mondi arabi contemporanei, ha preso sede presso l’“Economat”, il vecchio magazzino coloniale minerario francese, trasformandolo in un laboratorio di ricerca e sperimentazione artistica che cerca di far incontrare artisti e intellettuali, tunisini ed europei, con gli abitanti della città. Fakhri El Ghezal è uno dei fondatori e degli animatori di Siwa.

La selezione di fotografie riprodotte qui e sulle pagine di Touki Bouki fanno parte di una serie pubblicata nel 2022, per realizzare la quale El Ghazel ha percorso Redeyef in lungo e in largo osservandone con sguardo partecipe gli abitanti e portandone in primo piano una malinconia vitale e tutt’altro che rassegnata, senza nessun cedimento vittimizzante o pietistico.

Touki Bouki

Articolo scelto dalla redazione.

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