Un giorno Z. è cambiata improvvisamente: era silenziosa e aveva un’aria di tristezza dipinta sul volto. Non sapevo cosa fosse successo, non avevo il coraggio di chiederglielo.
L’idea di cultura che con la Scuola Frisoun e con Touki Bouki ci sforziamo di mettere in circolazione è da intendersi come scambio piuttosto che come contenuti elaborati dall’alto da calare su quanti ne sono sprovvisti. Operazione complessa e che per essere perseguita necessita di un convincimento profondo: che la condizione di chi è dominato non si traduce sempre e per forza in passività e docilità.
Rami è lo pseudonimo di un ragazzo tunisino di 19 anni, arrivato da solo in Italia e accolto da minorenne in una comunità per minori del modenese da cui è uscito al compimento dei 18 anni. L’intervista è stata realizzata da uno degli educatori della comunità con cui Rami è rimasto in contatto.
La militanza della filosofa e attivista franco-algerina Houria Bouteldja si gioca tutta nel tentare di creare le condizioni per una solidarietà di classe tra subalterni bianchi (i bifolchi) e i subalterni immigrati o di seconda generazione (i barbari). Questa la sua idea di rivoluzione.
Dei 90 minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio del comune di Modena nel 2024, 51 provenivano dalla Tunisia. Il lavoro di chi li affianca nelle comunità per minori è uno dei più complessi e delicati tra le professioni educative (e uno dei peggio pagati e organizzati).
Da una piccola città di provincia del Burkina Faso (Nouaregou) a una piccola città di provincia italiana (Nonantola). In mezzo: capitali, frontiere, tuareg, agguati, avventure, passeur, oppressioni e liberazioni. La rutilante vitalità del viaggio raccontato da Aziz Bance fa girare la testa.
I campi di ulivi intorno a Sfax e ad altre città costiere della Tunisia stanno diventando, come Calais, Lesbo, Tripoli, Ceuta e Melilla… un luogo simbolo, ma concretissimo, dell’ordine del campo prodotto dalle politiche migratorie europee.