I musicanti di Brema (liberamente tratta dall’omonima favola dei fratelli Grimm)
In Vinicio Capossela, Ballate per uomini e bestie, La Cùpa/Warner Music Italy, 2019
Un asino fatto vecchio
Che non serviva più al padrone
A colpi di bastone
La pelle doveva lasciare
“Non servi più, sei in esubero
Ma ancora puoi darmi utile
Ti caverò la pelle
E per tamburo la venderò”
“Più che la pelle c’ho bella la voce”
L’asino disse e ragliò
“diventerò cantante”
Verso Brema se la squagliò
Andiamo a suonare a Brema
A Brema andremo a suonare
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
A Brema andremo a suonare
Nella banda municipale
L’asino così andava
Con sentimenti nuovi
Un cane incontrò stracco
Con la lingua e gli occhi di fuori
“Fastidio non mi dai
Ma utile nemmeno
Così mi disse il padrone
Caricando un pallettone”
“Non buono più per la caccia
Cacciato sono scappato
Ora in mezzo alla strada
Il pane come lo guadagnerò?”
Andiamo a suonare a Brema
A Brema andiamo a suonare
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
A Brema andremo a suonare
Nella banda municipale
Lungo il cammino un gatto
Nero di malumore
“Che ti andò di traverso
Per avere questo colore?”
“Siccome c’ho vecchi i denti
E i denti non prendon topi
Piuttosto che far le fusa
Mi provarono a fare fuori”
“Come si può stare allegri
Se ti vogliono annegato
Dopo una vita passata
A cacciare i topi dal loro prato?”
Andiamo a suonare a Brema
A Brema andremo a suonare
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
A Brema andremo a suonare
Nella banda municipale
Così i tre musicanti
Arrivarono in un cortile
Un gallo a squarciagola
Con strilli e canti cacciava la bile
“Che strilli che è già mattina?”
“è che non vedrò la sera
Domani per pranzo è festa
E non avrò né collo né testa”
“Scappa con noi a suonare
La voce l’hai bella e forte
Di meglio della morte
Troveremo qualcosa da fare”
Vieni con noi a suonare
Andiamo a suonare a Brema
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
A Brema andremo a suonare
Nella banda municipale
Di notte a piedi andavano
Come il carro di Lucignolo
Il loro palcoscenico
Videro in un comignolo
Era una tana di briganti
Ma scapparono pure i santi
Quando sturaron la via
Al loro concerto di Barberia
Quattro son meglio di uno
Per fare una sinfonia
Per farsi largo tra quanti
Ti vogliono morto, tolto davanti
Andiamo a suonare a Brema
A Brema andiamo a suonare
A qualcosa può ancora servire
Chi ha sempre abbassato la schiena
Andiamo a suonare a Brema
Andiamo a suonare insieme
Superflui, cacciati e inutili
Andiamo a suonare insieme
In questa casa staremo ben bene
Cantando per sempre questa canzone
Andiamo a suonare a Brema
A Brema andiamo a suonare
…
Scartati, emarginati, inutili. Se leggessimo la favola in chiave cristiana, i nostri quattro fuggitivi sarebbero redenti solo in virtù della loro miseria (beati gli afflitti…); se la leggessimo in chiave marxista dovremmo immaginarli mentre pianificano una rivolta contro i loro padroni, in vista di una futura società senza classi (antispecista e intersezionale!). Le favole però non le si può acciuffare e nemmeno i loro protagonisti, che vanno dove vogliono, scartano, spiazzano, sorprendono: ed eccoli allora in marcia verso Brema, per farsi assumere nella banda municipale.
Ma nemmeno Brema si rivela la meta finale del viaggio. Perché nel frattempo, scacciati i banditi che ci vivono, i quattro fuggitivi trovano un posto dove vale la pena fermarsi, a mangiare e cantare per il tempo che gli rimane da vivere.
Le illustrazioni sono di Oskar Herrfurth, pittore e illustratore tedesco che ha vissuto e lavorato nella seconda metà dell’800.