L’autore di questa storia ha deciso di firmarsi con il soprannome per non fornire eccessivi segni di riconoscimento che mettano in difficoltà persone a lui vicine. È arrivato nel gennaio del 2019 attraverso uno dei corridoi umanitari della Caritas Italiana. Da allora vive stabilmente a Nonantola con la moglie e due bimbe che sono nate dopo il suo arrivo in…
Filipenko scrive un romanzo senza retorica, senza orpelli ideologici o storicisti, con le sole parole necessarie e lucide che mette in bocca ai suoi protagonisti.…
Continua a leggereConsiderando che il 60% circa dei detenuti del carcere di Sant’Anna è di origine straniera e di questi molti provengono dall’area del Maghreb, abbiamo deciso di tradurre in arabo uno dei pezzi più belli usciti quest’anno sul nostro almanacco - “Il mondo di dentro e il mondo di fuori” - nella speranza che possa arrivare anche a qualcuno di loro, dei loro amici, dei loro famigliari.…
Continua a leggereDopo il caso del rave-party di Campogalliano (Mo), in questo pezzo, uscito sul "Domani" del 4 novembre, lo scrittore Ugo Cornia si interroga su un aspetto che le polemiche di questi giorni hanno trascurato: il rapporto tra l'organizzazione di un grande raduno e gli algoritmi delle big tech.…
Continua a leggereGiornalista modenese entrata in Rai nel 2017, Giulia Bondi ha curato per la trasmissione "Spotlight" di Rai News 24 un’inchiesta in due parti ("Anatomia di una rivolta", che si può vedere gratuitamente online) sulla rivolta del carcere di Modena. Uno scoppio improvviso di violenza, mezzo carcere distrutto, un assalto ai flaconi di metadone e psicofarmaci che ha causato la morte di nove persone: a fronte di tutto ciò, stridono le sole tre pagine con cui il Tribunale di Modena ha archiviato il fascicolo sulle vittime della rivolta alla Casa circondariale. Non solo perché non identificano nessuna responsabilità di quanto accaduto, ma soprattutto perché non aiutano a far luce su un lutto che la città non sembra voler elaborare fino in fondo.…
Continua a leggereL’autore di questa storia ha deciso di firmarsi con il soprannome per non fornire eccessivi segni di riconoscimento che mettano in difficoltà persone a lui vicine. È arrivato nel gennaio del 2019 attraverso uno dei corridoi umanitari della Caritas Italiana. Da allora vive stabilmente a Nonantola con la moglie e due bimbe che sono nate dopo il suo arrivo in Italia.…
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