“Il pane è il re della tavola e tutto il resto è solo la corte che lo circonda. Le nazioni sono la minestra, la carne, le verdure, l’insalata, ma è il pane che è il re.” (Louis Bromfield)
"Partizione", una parola e due significati. C'è sullo sfondo l'idea della divisione di due nuovi stati che causa la separazione di una famiglia. C'è l'idea del partire, il tema del viaggio e della fuga. Entrambi gli aspetti di questa parola sono raccontati dai versi di questa autrice, che fa della sua storia un frammento di epica contemporanea.
I film che vogliono insegnarci qualcosa sono belli? Raramente. I film belli hanno qualcosa da insegnarci? Quasi sempre. "Pane e cioccolata", di Franco Brusati (1974), conferma questa regola.
Ad accoglierci nel retrobottega del forno cinque donne (di tre diverse generazioni): Anna Maria Zoboli (figlia del capostipite Marino Zoboli), Lorenza, Anita ed Erica Serafini, figlie di Anna Maria, ed Emma, di poco più di un anno, figlia di Lorenza. Insieme a loro, a portare avanti il forno, i due “artisti bianchi” Gabriele Serafini, marito di Anna Maria, e Giacomo, il primogenito. Vitalità, fatica, creatività, ricerca, forse qualche rimpianto: ecco gli ingredienti che rendono così buono il pane del Forno Baracca, di cui le donne di famiglia hanno ricostruito la storia per i lettori di Touki Bouki.
Non si tratta di una favola di Esopo, come ci suggerirebbero il titolo del libro e i suoi protagonisti, ma di un racconto che vuole far riflettere, grandi e piccoli, su una bella e autentica amicizia. Morale della favola: si può essere amici anche se molto diversi, vivendo la semplicità dei piccoli momenti quotidiani.