Un giovane redattore nigeriano di Touki Bouki recensisce il documentario di un giovane regista nigeriano che racconta il viaggio dei giovani nigeriani che tentano di attraversare il Mediterraneo per arrivare in Europa.
Kibandi e il porcospino sono indissolubilmente legati da quando, molti anni prima, il ragazzo si è inoltrato nella foresta con il padre per bere la mayamvumbi, una disgustosa bevanda iniziatica.
Madre ucraina, padre bielorusso, lingua russa. E un modo originalissimo di costruire i propri libri: incontrando e intervistando centinaia di persone comuni artigliate dai grandi avvenimenti che hanno interessato i territori dell’ex Unione sovietica: la Seconda guerra mondiale, la guerra in Afghanistan, Černobyl’, il crollo del comunismo.
Quando saranno più grandi, la musica sarà una "madeleine" della loro giovinezza e riuscirà a riconnetterli allo stupore e ai tumulti stomaco-cervello-cuore che l’età adulta tende a inabissare dietro la conquista della cosiddetta maturità.
"Musical Infection" nasce così. Ognuno di noi ha scelto, tra la musica che ama o ha amato, una canzone che in qualche modo la o lo rappresenta e all’interno di quella canzone, la strofa più significativa. Abbiamo quindi cercato e rielaborato, tra molti disegni di albi e libri illustrati, un’immagine che spiegasse, desse forza o proseguisse in altro modo il messaggio contenuto in quella strofa. Cercando un dialogo profondo tra musica, parole e immagini.
"Stiamo attenti e leviamoli", sottinteso "i batacchi", è la frase con cui uno dei campanari dà il segnale agli altri per iniziare a suonare. Adriano, 18 anni, e la passione per le campane.