Quando saranno più grandi, la musica sarà una "madeleine" della loro giovinezza e riuscirà a riconnetterli allo stupore e ai tumulti stomaco-cervello-cuore che l’età adulta tende a inabissare dietro la conquista della cosiddetta maturità.
"Musical Infection" nasce così. Ognuno di noi ha scelto, tra la musica che ama o ha amato, una canzone che in qualche modo la o lo rappresenta e all’interno di quella canzone, la strofa più significativa. Abbiamo quindi cercato e rielaborato, tra molti disegni di albi e libri illustrati, un’immagine che spiegasse, desse forza o proseguisse in altro modo il messaggio contenuto in quella strofa. Cercando un dialogo profondo tra musica, parole e immagini.
"Stiamo attenti e leviamoli", sottinteso "i batacchi", è la frase con cui uno dei campanari dà il segnale agli altri per iniziare a suonare. Adriano, 18 anni, e la passione per le campane.
"Le voci non vengono più dal mondo, ma sono voci del mondo che stanno già qui. La categoria che si sta esaurendo, credo, è quella dell’esotico che spesso sta sotto il discorso della world music. A meno che non accettiamo che il mondo ce l’abbiamo a casa."
"Noi siamo un coro che gioca gran parte della sua qualità sull’intensità, l’energia, l’espressività, quello che siamo e siamo stati nella nostra vita individuale. Appena cominciamo a cantare come un gruppo di educande o come dei ragazzini in gita con la chitarra, abbiamo finito di cantare in maniera interessante. Quindi, mi raccomando: teniamo sempre una certa tensione, una certa intensità. Il rischio di questo stile è di essere sguaiati, di eccedere: dobbiamo essere gentili e forti allo stesso tempo. Si può dire “no” con gentilezza e “sì” con determinazione." (Fabio Bonvicini durante una prova del coro "Al Tursèin")
"Crossroads" è una collana musicale che dal 2017 pubblica per l'etichetta friulana "Nota" canti e musiche delle nuove migrazioni, in parte registrate in studio, in parte registrate "sul campo": scuole di italiano, centri sociali, cori etnici, ecc. L'ultimo titolo, "Gnawa Rumi", nato dall'incontro di cinque musicisti marocchini, indaga ed esplora i confini della musica gnawa nella diaspora marocchina in Italia.
Il 26 maggio 2022 abbiamo incontrato Reda Zine alla fine di un percorso sulla musica che Fulvia Antonelli ha condotto per i ragazzini della Scuola Frisoun. Per un paio d’ore Reda, con una vitalità nevrotica e contagiosa, parlando e facendo parlare il suo guembri, ci ha guidati in un viaggio musicale intorno al mondo. Un fiume in piena di aneddoti, citazioni, generi e tradizioni musicali di cui possiamo riportare di seguito solo alcuni stralci.
Cos'è che rende italiani: il sangue, la terra, l'istruzione...? In pieno dibattito sullo ius scholae, un utile e sempre attuale contributo dello scrittore modenese Ugo Cornia uscito qualche anno fa sul "Domani". Ringraziamo l'autore per il permesso di ripubblicarlo. (La foto, del 1978, è di Letizia Battaglia)