Filipenko scrive un romanzo senza retorica, senza orpelli ideologici o storicisti, con le sole parole necessarie e lucide che mette in bocca ai suoi protagonisti.
Arianna Piccinini, volata a Lima alcuni mesi fa per un'esperienza di servizio civile internazionale, firma una seconda cartolina dal Perù per i redattori e gli studenti della Scuola Frisoun. Tema: l'attivazione e la partecipazione della comunità locale nel monitoraggio dell'inquinamento delle terre e dell'acqua.
Considerando che il 60% circa dei detenuti del carcere di Sant’Anna è di origine straniera e di questi molti provengono dall’area del Maghreb, abbiamo deciso di tradurre in arabo uno dei pezzi più belli usciti quest’anno sul nostro almanacco - “Il mondo di dentro e il mondo di fuori” - nella speranza che possa arrivare anche a qualcuno di loro, dei loro amici, dei loro famigliari.
Alexander Langer, politico e giornalista altoatesino, nel pieno del conflitto in Ex-Jugoslavia, diceva che l’Europa sarebbe nata o sarebbe morta a Sarajevo. Che l’Europa a Sarajevo non sia riuscita a nascere lo dimostra anche l’assenza di politiche comuni europee nella gestione dei flussi migratori. Assenza che determina le mostruosità etico-giuridiche a cui assistiamo in questi anni lungo gran parte dei confini esterni e interni dell’Europa. Tra queste mostruosità, il drammatico gioco a “guardie e ladri” a cui sono costretti forzatamente a giocare migranti, forze di polizia e abitanti delle valli alpine lungo il confine italo-francese.
Come contrappunto alla testimonianza di Diana e al racconto della sua fuga da Kabul (vedi "Il cambiamento non mi fa più paura", agosto-settembre 2022), abbiamo chiesto a Giuliano Battiston che studia, frequenta e racconta quell'area del mondo, di tratteggiare una breve storia dell'Afghanistan degli ultimi cinqunat'anni, a uso dei lettori di Touki Bouki.
In questa testimonianza, raccolta dall'amica e collega di lavoro Agnieszka Pawula, Diana, che preferisce firmarsi con il solo nome, racconta la sua vita di bambina, ragazza e poi giovane donna, attraverso le frontiere: dell'India, dell'Australia e infine dell'Italia. In controluce, la storia sofferta e spesso mal raccontata del suo paese natale, l'Afghanistan.
Mi arriva un messaggio su WhatsApp Web: apro la finestra del computer, è qualcuno che scrive sul gruppo dei “barranquini”. Così ci chiamiamo noi volontari che per quest’anno risiederemo a Barranco, il quartiere della città che nasce come cittadina di pescatori. Il messaggio è inaspettato e poco rassicurante: “Ragazzi, c’è stato un colpo di stato”. Io ed Elisa ci guardiamo sconcertate: cosa vorrà dire? In che senso?
“Pensaci quattro volte e, se mai hai solcato le onde, non essere precipitoso a navigare l’Eussino, vedendo questo vuoto sepolcro di Doro, il quale, lontano da Pario, da qualche parte, chissà dove, trattengono le dune del mare.” Giorgia Ansaloni, insegnante della Scuola Frisoun, analizza alcuni epigrammi sepolcrali dedicati ai naufraghi nell’Antologia Palatina.